Michele Cabras, l’organizzatore di Degustibus si racconta
18 Settembre 2018 Autore: Valentina Cugusi 1
Chi ama le eccellenze gastronomiche della Sardegna, sa che Michele Cabras è un esploratore del gusto infaticabile.
Organizzatore di Una Notte da Chef e dell’evento Degustibus Sardinia Food Festival, Michele Cabras si divide tra la passione per la cucina, il suo lavoro di impresario e la ricerca certosina di prodotti di nicchia del territorio sardo.
L’ abbiamo incontrato per fare il punto sulla scena gastronomica attuale e per strappargli, naturalmente, una ricetta speciale.
Ciao Michele, grazie per aver accettato il nostro invito. Come è nata la tua passione per la cucina?
“Prima di tutto, sono una persona molto curiosa che ama mangiare e ha la fortuna di avere una madre bravissima nei piatti della tradizione. Da buon curioso, sono sempre stato attratto dall’innovazione e dalla voglia di sperimentare contaminando i piatti tradizionali con ingredienti e sapori scoperti durante i viaggi.
Il vero colpo di fulmine l’ho avuto anni fa quando ricevetti dalla mia fidanzata l’abbonamento alla rivista La Cucina Italiana; la partecipazione a due corsi tenuti da Roberto Petza e Luigi Pomata ha fatto il resto. Da allora, ogni anno, rifaccio lo stesso corso con Luigi che è tuttora il mio mentore.
Gli altri miti, come gli chef stellati Luca Marchini, Felix lo Basso e Fabio Pisani li ho conosciuti grazie a Italian Chef Cooking.”
Cosa pensa Michele Cabras della scena gastronomica sarda?
“Abbiamo un’identità forte e grandi prodotti ma non siamo bravi a valorizzarli, a raccontarli e soprattutto a fare rete, atteggiamento fondamentale in un’isola dove le opportunità possono nascere solo con l’unione di idee e progetti.
Abbiamo chef con storie incredibili: su tutti Luigi Pomata, Cristiano Andreini, Roberto Serra, Stefano Deidda, Achille Pinna e Roberto Petza e tanti altri chef bravissimi di cui si parla poco, come gli chef stellati cagliaritani Giorgio Diana ed Oliver Piras o Roberto Flore. Credo che osannare troppo le persone, specialmente nel caso dei giovani, spesso possa essere pericoloso più che incoraggiante.”
Sei conosciuto soprattutto per la capacità di scovare prodotti di nicchia e eccellenze del territorio. Quali ti hanno stupito di più?
“Premetto di non avere nessuna capacità fuori dal normale, semplicemente studio tanto e la mia curiosità mi porta a provare tante cose.
I miei tanti amici produttori e commercianti spesso mi raccontano realtà che meritano di essere viste e pian piano cerco di andare a vederle tutte.
Nel tempo ho scoperto che in Sardegna coltiviamo risi tra i più buoni al mondo e che abbiamo pastifici che producono paste degne di blasone, come quelle di Gragnano. Forse però chi mi ha colpito di più è Michelangelo Salis che produce salumi e carni con selezioni scrupolosissime di capi, ricette storiche, allevamenti che rispettano il territorio e la natura .”
Oltre a essere un talent scout, sei anche un cuoco molto apprezzato: come hai scelto di preparare la nostra fregola integrale?
“Non credo di essere un talent scout, ma riconosco da lontano le persone che come me si affacciano al mondo del food per passione e non mosse solo dal profitto.
Amo la fregula e la preparerò con un ragù di polletto marinato in salsa teriyaki, saltato con carote croccanti e pinoli tostati.”
Hai organizzato “Una notte da chef” e “Degustibus”. Cosa bolle in pentola adesso?
“Per fortuna (o purtroppo) faccio un altro lavoro che mi impegna tanto, ecco perché sto valutando la seconda edizione di Una Notte da Chef. Degustibus, invece, pur richiedendo tanto lavoro ha una durata circoscritta. La prossima edizione sarà quasi sicuramente una due giorni ed avrà tante grandi novità.
Quest’anno infatti avrà un carattere nazionale e vedrà protagonisti alcuni big nazionali, due stelle Michelin. Ma i nomi sono top secret, per adesso.”
Regala ai nostri lettori un piccolo trucco di cucina
“Meno è meglio”: siamo bravi tutti ad aggiungere, semplificare è una dote di pochi.
A parte questo, è importante fare una buona spesa, se la materia prima è di qualità, il piatto è quasi certamente buono.
Partiamo sempre da verdura e frutta di stagione, poi abbiniamo ad essi delle buone carni o dei pesci locali.
Ricordiamoci che il palato deve divertirsi ed esaltarsi e per farlo si può giocare con contrasti e consistenze. L’importante è non strafare.”
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